Jesuismigrant

Je suis migrant: promozione dell’integrazione sociale, economica e culturale tra i migranti di ritorno e migranti sub-sahariani nelle comunità di destinazione in Marocco

DOVE: Regione di Beni Mellal-Khenifra, Regione di Rabat-Salé-Kenitra e Regione dell’Orientale (province di Beni Mellal, Khouribga, Rabat-Salé e Oujda), Marocco

DURATA: 39 mesi da marzo 2017 a maggio 2020

BENEFICIARI: 500 migranti di ritorno e/o familiari, 600 migranti subsahariani, 300 insegnanti e operatori socio-educativi e 3000 studenti, 400 leaders della società civile, 5000 persone metà donne dei quartieri periferici (metà donne)

DONATORI: AICS (Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo), Fondazione cassa di risparmio di Modena e provincia, Regione Emilia-Romagna, UNICRI (United Nation Interregional Crime et Justice Research Institut)

CAPOFILA: Cefa

PARTNER: Progettomondo.mlal onlus, Fondo Provinciale Milanese per la Cooperazione Internazionale, MAG Verona, Università di Bologna (Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, U.O.S. di Forlì), Islamic Relief Italia, Università di Beni Mellal (Facoltà di Lettere e Scienze Umane), ANOLF Piemonte, AMAPPE (Associazione Marocchina d’Appoggio alla Promozione della Piccola Impresa), AIDECA (Associazione al Intilaka per lo Sviluppo, l’Ambiente e la Cultura)

Il Contesto

Il Marocco, dopo essere stato una terra di emigrazione e paese di transito per i migranti provenienti dall’Africa sub-sahariana è diventato un paese di stanziamento e un polo di attrazione migratoria. Negli ultimi anni è aumentato anche il fenomeno dei migranti marocchini di ritorno che sono spinti a percorsi di rientro dalla crisi economica europea. Migranti di ritorno, subsahariani e giovani delle periferie tra i 15 e i 29 anni spesso si trovano in condizione di grave esclusione sociale ed economica, rendendoli una categoria estremamente vulnerabile. Le zone d’intervento del progetto, soprattutto le pianure della Tadla Azilal, tra Khouribga e Beni Mellal, sono infatti note per essere state dei bacini di provenienza di numerosi giovani partiti per combattere nelle fila del Daesh. Nelle province di Rabat-Salé e nella regione nord-est dell’Orientale, è invece sempre più forte la presenza di migranti subsahariani che giungono in Marocco attraverso l’Algeria.

Obiettivo generale: ridurre l’esclusione sociale, culturale ed economica dei migranti, tra cui i marocchini di ritorno e i subsahariani, e delle fasce più deboli della popolazione marocchina con una particolare attenzione a giovani e donne.

Obiettivo specifico: creare modelli di sviluppo locale inclusivo al fine di favorire l’integrazione dei beneficiari del progetto e di prevenire qualsiasi forma di radicalizzazione.

Attività:

  • Formazione e sensibilizzazione. Le formazioni sono indirizzate agli operatori della società civile, rappresentanti delle associazioni locali e agli insegnanti dei licei, al fine di fornir loro gli strumenti necessari per sensibilizzare i giovani marocchini, i migranti subsahariani e i migranti di ritorno. La formazione è strutturata in diversi moduli che affrontano le tematiche seguenti: la prevenzione del radicalismo, l’integrazione socio-culturale, la comunicazione digitale, l’animazione interculturale e la gestione del conflitto. Questo asse comprende anche la sperimentazione in ambito scolastico ed extrascolastico di un percorso educativo sulle tematiche menzionate.
  • Realizzazione di microprogetti. Si tratta di microprogetti sociali di prevenzione della radicalizzazione giovanile, promozione dell’educazione alla tolleranza e rispetto dei diritti umani che le associazioni locali, coinvolte nelle formazioni sopracitate, potranno realizzare grazie ad un finanziamento a cascata. La sovvenzione sarà concessa dal CEFA alle OSC selezionate sulla base di un bando di finanziamento.
  • Creazione di cooperative. I beneficiari sono i migranti nel senso più ampio del termine, con un’attenzione particolare rivolta ai marocchini migranti di ritorno e ai subsahariani in condizione di precarietà e con legale permesso di soggiorno, cosi come i giovani e donne marocchine in situazione di grave vulnerabilità sociale ed economica e pertanto a rischio di esclusione sociale.

 

Prodotto realizzato: “Guida di accompagnamento al rientro in Marocco”

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Noto per essere un importante bacino migratorio, oggi il Marocco non è solo una fonte di emigrazione, ma è diventato anche un'area di transito per molti giovani migranti, provenienti soprattutto dall'Africa subsahariana.

LA RETE ANOLF